Viviamo nell’epoca degli smarthphone e che anche i bimbi all’asilo nido posseggono, oltre al ciuccio e al pannolino, un Ipad, è altrettanto vero che alcuni usi e costumi resistono con determinazione all’erosione del tempo. Uno di questi è senza alcun ombra di dubbio “La Settimana Enigmistica”, una delle compagne preferite dagli italiani solo in estate, dal sottoscritto in qualunque stagione dell’anno. L’italiano, si sa, è tradizionalista nel midollo e ama oltremodo trascorrere le giornate in modo sempre uguale senza obiettivi di completezza ma solo perchè tutto deve seguire un certo iter di abitudine. Se soltanto potesse farne buon uso di questa giornata, senza impegni, senza allerte ne ansie, sedersi sulla poltrona preferita e dedicarsi per qualche ora alle parole crociate, ai rebus, alle sciarade, otterrebbe enormi risultati. Insomma tenere allenata la mente e lubrificate le meningi. La Settimana Enigmistica ha origini storiche molto profonde infatti fu inventata da un nobile di origini sarde: il cavaliere del lavoro, grande ufficiale, dottor ingegner Giorgio Sisini di Sorso, conte di Sant’Andrea e figlio del fondatore del Rotary club di Sassari. Il primo numero fu pubblicato il 23 gennaio 1932 al costo di 50 centesimi di lire e l’uscita settimanale ha avuto una sola interruzione a causa del secondo conflitto mondiale: il numero 694 del 1945. La storia la incorona capostipite dei giornali di enigmistica italiana, la prima a distinguersi in quest’arte. Tant’è vero che una delle didascalie in cima alla prima pagina di copertina, sopra il titolo, recita che la Settimana Enigmistica ‘è la rivista che vanta innumerevoli tentativi di imitazione‘. Confesso, cari amici, che da qualche anno mi dedico alla creazione di cruciverba quindi le mie potenzialità sono aumentate grazie però alle centinaia di numeri del settimanale che ho accumulato e che si trovano catalogati in un ripostiglio nello scantinato.
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Pensa che ogni giovedì la compro e la faccio quasi tutta… La aspetto con gioia da sempre 😃😃😃😃😃
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Adoro la Settimana Enigmistica, che non compero ogni settimana perché ogni numero mi dura più a lungo.
Il motivo è presto detto: io faccio – o cerco di fare – TUTTI i giochi in essa presenti. Ma proprio tutti.
Ed adoro i giochi di logica, quelli difficili per capirsi.
Credo che SE + giochi di logica aprano la mente, per me sono un delizioso (e impegnativo) passatempo.
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Sono d’accordissimo soprattutto perchè questi giochi di “parole”, rebus, cruciverba, aiutano molto la nostra mente verso aperture che non immaginiamo nemmeno.
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Per dire, io non amo il sudoku, perché è diventato un fenomeno di massa. Ma li faccio lo stesso.
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Sudoku anche io mi ci metto ma preferisco le parole.
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Insostituibile! A me piace fare i rebus grandi dell’ultima pagina e le parole crociate “per solutori più che abili”
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