Il grande Toto diceva: “Sotto l’abito firmato non troverai mai una persona di marca.” Non si poteva dare torto al principe Antonio De Curtis in arte Toto’ per questo aforisma che ancora oggi è di grande rilevanza nel jet-set sociale e nei club privèè dei social.. Già soprattutto in questi ultimi. Oggi è difficile apparire ed è piu’ facile ingannare con un ammiccamento stampato sulla faccia piuttosto che con una stretta di mano sincera ed uno sguardo forte e pulito. Ciò che sappiamo su chi ci circonda, e ciò che gli altri sanno di noi, si fonda essenzialmente su apparenze. Ci sono apparenze e apparenze che soltanto le persone superficiali non giudicano e lo diceva Oscar Wilde un secolo prima di Toto’. Il mondo ci percepisce, ci considera e ci giudica da come ci muoviamo, parliamo, agitiamo le mani, sbattiamo gli occhi, da come ci vestiamo, arrossiamo o balbettiamo. Le apparenze sono il fondamento di quel che sappiamo degli altri e di ciò che gli altri sanno di noi; sono il medium della comunicazione e la sostanza del mondo condiviso. Patologia della modernità o alienazione dei veri principi nella società dello spettacolo in cui la manipolazione e la menzogna oscurano la realtà autentica dei soggetti. Se la vita è un grande teatro e noi siamo i protagonisti, immaginate il pubblico che ci sta guardando cosa potrebbe dire di noi. Eppure in quel pubblico potremmo esserci anche noi giocando un ruolo di doppiogiochista: prima attore e poi spettatore. Comunicare è già di per sè apparenza perché la vanità, l’esibizione, la pubblicità, dominano la nostra vita attuale in dimensioni che percepiamo eccezionali e grottesche, La cura? Non c’è cura, non c’è antidoto ma solo un pò di buon senso e… senso…di appartenenza al proprio sè.
Per anni, hanno scambiato la mia timidezza con l’arroganza. Semplicemente perché camminavo a testa bassa. Quindi, non notando le persone, non le salutavo.
Grazie a Dio, la timidezza se n’è andata. Ma tranne per quello, ho mantenuto le medesime peculiarità di sempre, stampate nel mio dna.
Rispetto. Ascolto. Gentilezza.
Con la differenza che cammino a testa alta perché non arrossisco più 😉.
Le apparenze quindi, pregiudicano e/o traggono in inganno.
La nostra società, purtroppo, si fonda proprio su questa triste realtà. Traveste di patine cromate, i peggiori esseri.
La superficialità è comoda. Non richiede tempo per cercare di capire. Di comprendere l’individuo. Di setacciare nel profondo.
Rabbia, frustrazione, egocentrismo, rivalità .
Difficile lasciare spazio alla capacità dì renderci forte, gli uni, gli altri. Fortificando le debolezze ed insegnando a migliorare i punti di forza.
Ci sarebbe in giro gente più felice e sorridente!
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Purtroppo più si è schietti e sinceri, più si è aperti e pronti al confronto e più si è emarginati da questa società che e solo facciata “tutto fumo e niente arrosto”. Io faccio fatica a trovarmici in questo contesto, sono incapace di mostrare una maschera e per questo motivo spesso mi scontro.
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Ben detto Harley, buon senso e appartenenza al se. Un proprio di sano istinto di decenza. Un sorriso e buona serata. Lila
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