Un altra grande avventura fu quella che mi portò nel settembre del 1998 a Santiago de Compostela (Galizia – Spagna) percorrendo quello che è chiamato il Cammino di Santiago ovvero il sentiero che attraversa tutto il nord della Spagna da Roncisvalle (Francia – Pirenei) fino a Santiago de Compostela e anche oltre a Cape de Finisterre sull’Oceano Atlantico. Un cammino spirituale che va oltre il misticismo e la religione perchè è un percorso che consiglio a chiunque di fare, un’avventura che lascerà un bel ricordo in ognuno di voi. Il Cammino di Santiago di Compostela è il lungo percorso che i pellegrini fin dal medioevo intraprendono, attraverso la Francia e la Spagna, per giungere al santuario di Santiago de Compostela, presso cui ci sarebbe la tomba dell’ apostolo Giacomo. Il mio obiettivo era quello di capire cosa mi aspettava lungo quei sentieri che si snodavano per oltre 800 km.; perchè è durante un percorso che si può apprezzare la parte piu’ profonda di noi stessi e ritrovare noi stessi lungo quel cammino. La meta è solo un obiettivo come tanti. Organizzai il viaggio a tappe. Arrivai a Roncisvalle in automobile da Bordeaux dove alloggiavo a casa di un’amico. Da Roncisvalle mi incamminai a piedi in completa solitudine attrezzato per bivacchi notturni e viveri di prima necessità fino alla prima tappa dopo due giorni di cammino. Raggiunsi Burgos un importante centro culturale che conserva ancora intatto il fascino del medioevo spagnolo. Due giorni di riposo e di nuovo in cammino verso Leon con bivacchi notturni lungo il percorso e soste per rifornimento di cibo e di acqua. Era un caldo settembre ma l’aria del nord della Spagna mitigava la calura e rendeva piu’ piacevole questa avventura. Ogni 25/30 km. trovavo un ostello dove rifocillarmi e dove potevo conoscere e scambiare due chiacchiare con altri viandanti. Non è importante quanti chilometri si possono percorrere o dove si può arrivare. La bellezza di questo viaggio sta nell’incontrare lungo il percorso persone con culture e storie di vita diverse, ma con cui è bello condividere la fatica e il sudore del cammino, la serenità di momenti conviviali e la felicità nel raggiungere alla fine insieme, la metà tanto desiderata. Le città di Astorga e di Ponferrada aprivavano il varco verso Santiago de Compostela che raggiunsi dopo 8 giorni di marcia. Un particolare che ricordo è il simbolo della conchiglia che incontravo lungo la marcia sui cippi chilometrici o sui cartelli che indicavano i sentieri o località. La conchiglia è il simbolo del Cammino di Santiago perchè oltre ad essere legata ad una leggenda (di cui vi parlerò in un prossimo articolo), la conchiglia di Santiago è simbolo di purezza e di protezione del pellegrino o del viandante lungo tutto il percorso. Con me portavo una conchiglia che avevo trovato strada facendo e quando raggiunsi Cape de Finisterre (estrema punta occidentale d’Europa), la gettai nell’Oceano Atlantico. Un segno di ringraziamento verso il mare e verso quel magico luogo che mi ha aiutato a trovare buona parte di me stesso nonostante la fatica e la stanchezza. E’ proprio vero che solo durante un percorso si può scoprire quale sia la meta finale senza voltarsi indietro, senza guardare avanti.
Gran bella avventura quella del cammino, mi piacerebbe molto farla anch’io
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ME.RA.VI.GLIO.SO grazie x questo post splendido
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Il sentiero di Santiago suscita in me ricordi incompiuti. Ero pronto per andarci in tandem con un mio amico, senonchè a Barcellona si è rotta la bici. Siamo riusciti a trovare a tarda sera nientemeno che il meccanico particolare di Mario Cipollini che correva la Vuelta. Ci ha aggiustato la bici chiedendoci di portare le sue preghiere. Ma, non era evidentementer il momento. Arriviamo alla stazione di notte per inbarcare la bici e fare un piccolo tratto e i ferrovieri ci hanno impedito di mettere la nostra amata bici sul treno. E così abbiamo scelto nostro malgrado altre mete e il Cammino resta ancora un progetto.
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Mi piacerebbe tanto, e prima o poi lo farò. 😀
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Un’esperienza unica
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Lo immagino.
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Mi son ripromesso di farlo…nel caso, ti chiederò consiglio
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Sarò lieto di ascoltarti
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Grazie…
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La meraviglia!
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Non sarei mai in grado di affrontare una fatica del genere, neppure in bicicletta.
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Mi hai incuriosito moltissimo, non vedo l’ora di leggere il tuo articolo sulla leggenda della conchiglia! 🙂
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Ora ti sto invidiando davvero… è uno dei miei sogni da una vita.. anche se ho un po’ paura di come possa essere stato strumentalizzato, mercificato…
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Interessante leggerti. Nella parte finale è racchiuso il senso del cammino. Grazie.
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che bel post…fa fantasticare… ciauuu
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Mi piacerebbe provare a fare il Cammino, anche solo una parte, in solitudine, con il mio passo. Chissà. Non per nulla le conchiglie si chiamano St Jacques
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