L’evitatore è una variante estrema dell’accomodatore: egli non vuole neppure ammettere che esista un conflitto. Come l’attaccante-difensore e l’accomodante, la persona che evita gli scontri rifugge la responsabilità dei problemi, ma lo fa in modo diverso. Si limita a negare che il problema esista.
Come potrà garantirvi chiunque abbia avuto a che fare con gli evitatori classici (come molti alcolisti o tossicodipendenti), è estremamente difficile avere a che fare con questo tipo di “personalità conflittuale”. Tipicamente, questi soggetti hanno un bisogno tanto profondo di negare la realtà che sono disposti a tutto pur di evitare di affrontare la propria dipendenza o condipendenza. La comunicazione e l’onestà sono atteggiamenti estranei per loro. Sono paralizzati dalla paura. Come gli accomodanti, gli evitatori hanno un concetto estremamente basso del proprio valore, il che a sua volta li porta ad avere una mentalità da “vittima”, prima di speranza. Ma il modo che l’evitatore ha di porsi dinanzi alla propria sensazione di incapacità è di fingere che vada tutto bene e che “sia meglio manetenere lo status quo”.
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Harlino hai ragione….ora che ci penso il tuo post dice cose vere💕⚘
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Conosco molti evitatori….ahimè…
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Sì anch’io
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Interessanti questi post sui meccanismi umani! Nei prossimi giorni ne farò uscire anch’io uno proprio su alcune dinamiche 🙂
Questo dell’evitatore descrive molto bene il fenomeno! 👌👌👌🔝
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Sono d’accordo si, ce ne sono di evitatori, ma non sono di certo gli alcolisti o i tossicodipendenti. Chi ha una dipendenza non ha più la consapevolezza di avere un problema, non ha più controllo su se stesso ne sulla percezione della realtà.
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